Il trucco espressivo degli anni sessanta
Storia del trucco e dei cosmetici 1966-1969 Il trucco espressivo degli anni sessanta; siamo nel periodo
Storia del trucco e dei cosmetici 1966-1969
Il trucco espressivo degli anni sessanta; siamo nel periodo di Twiggy (se vuoi sapere di più qui) la famosa modella londinese che dettò i nuovi canoni di bellezza.
Siamo nella Londra di Vidal Sassoon e Mary Quant, in un momento in cui il make up diventa espressivo/artistico e trova artisti come Pablo Manzoni.
La bellezza come espressione del Se
Anche Richard Corson nel suo trattato storico menziona questo momento come “Teatrale”, facendo notare come nel 1967 il trucco sociale prese spunto dal trucco da palcoscenico, modellando il viso con luci e ombre per dare l’illusione di una struttura più interessante di quella che si aveva in realtà. (Fashion and Make up pag 571)
La varietà quasi stupefacente di tonalità e sfumature veniva applicata con pennelli, bastoncini, spugne, tamponi, matite e dita. L’ombretto munito di pennello in questo periodo è disponibile in colori abbinati, uno scuro e uno chiaro, o applicato in diverse tonalità, tutto in un unico astuccio.
Le confezioni make up diventano caleidoscopiche ma soprattutto facili da usare così come promettevano le pubblicità, ricordiamo che la “velocità” della seconda metà degli anni sessanta la stessa filosofia sposata da Vidal Sassoon con i tagli di capelli denominati “Wash and go” come ne ho parlato in Make up 100 anni allo specchio (pag.370)
“In pochi secondi”, questi ingegnosi trucchi accarezzeranno un bellissimo gioco di luci, ombre e colori che ti faranno sembrare perfetto”
la designer Mary Quant usa l’approccio giocoso per la sua linea di make up con confezioni di ombretti pastello per dipingere sul volto nuove espressioni e personalità.
Nasce il periodo storico nel trucco espressivo!
Source:
Antonio Ciaramella Make up 100 anni allo specchio Ed Efesto 2015
Richard Corson Fashion in Make up from ancient to modern times 1972 Universe book