Tendenze make up 1931

Tendenze make up, 1931   Nella Storia del trucco e della cosmesi ci sono sempre state le

Tendenze make up, 1931

 

Nella Storia del trucco e della cosmesi ci sono sempre state le tendenze, molte di queste soprattutto in questo periodo erano suggerite dal cinema e dai professionisti del look, arrivando di riflesso sulle tolette delle donne di tutto il mondo. in questo articolo parleremo delle tendenze make up 1931.

 

Cosa pensano le riviste?

Vogue e Harper’s Bazaar concordarono, nel 1931, che il trucco naturale era la moda di Parigi e di conseguenza la moda ovunque. Le affermazioni dei giornalisti di beauty si fanno carico dell’esperienza dei professionisti cinematografici.

 

“Un vivido squarcio di labbra rosse non trova posto oggi nella vera femminilità. Evita i rossetti che non corrispondono alla tua colorazione naturale”. Vogue 1931

 

Appoggiando i prodotti Tangee, Harper’s Bazaar è sulla stessa linea di Vogue. Ruth Murrin, scrivendo nella rivista Good Housekeeping, incalza richiedendo maggiore naturalezza sottolineando di puntare su una maggiore quantità di sfumature di cipria e rouge, la rivista è di stampo familiare e conservatore.

 

Sul libro di riferimento che sto usando il Corson Fahions in make up si evidenzia come fosse popolare il rossetto di Tangee ora affiancato dal Theatrical Rouge.

Il Lipstick Enchanté di Helena Rubinstein era, secondo il suo copywriter, “il più bello mai creato”, e il suo rossetto waterproof era “irresistibile come un giovane blush“, qui urge fare una specifica per non confondere il lettore: Blush è il nome di una tonalità di colore e non il cosmetico.

Critica al trucco eccessivo durante le tendenze make up 1931

L’estate del 1931 trovò Betty Thornley Stuart che scriveva con entusiasmo ai lettori di Colliers sull’ultima tendenza nel trucco: delicatezza e individualità erano le parole d’ordine! La scrittrice fa una dura critica all’estetica giovanile, sottolineando i pesanti ritocchi di cipria come nasi immersi in barattoli di farina, paragonando il rouge a tramonti gemelli sulle gote e i visi dall’aspetto cadaverino con squarci scarlatti al posto delle labbra

…”costringono anche l’animo più sensibile e timido a sembrare un’Amazzone lussuriosa!”

 

Ed ecco che si fa vivo il sentimento dell’individualità, sono sicuro che questa nuova esigenza è stata trasferita dal cinema e dal bisogno di creare “grandi personalità” e divismo. Tratto da Make up il Codice teatrale Edizioni Efesto

La giornalista continua…

 

“Se vuoi vestirti di blu i tuoi occhi dovrebbero essere truccati con un ombretto in crema marrone chiaro neutro, applicato su tutta la palpebra dalle ciglia alle sopracciglia, ombreggiato con un po’di blu scuro, verso l’esterno sulla palpebra e verso gli angoli. Se, al contrario, prevedi di indossare il verde, l’ombra neutra dovrebbe essere rinforzata con un tocco dello stesso colore. Il mascara deve essere usato sempre sulle ciglia superiori, poi si passa con un pennello asciutto per rimuovere l’effetto film. Le sopracciglia non devono essere depilate del tutto ma spazzolate in modo da essere un po’più sottili e piatte”.

Color Harmony makeup 100 anni allo specchio

Tratto da Make up 100 anni allo specchio Ed. Efesto. una delle tabelle che prende nello specifico la Color Harmony ideata da Max Factor

 

La giornalista segue una serie di consigli su scelte di rossetti e rouge in linea con la Color Harmony ampiamente mostrata nelle schede tecniche in “Make up 100 anni allo specchio” da pag 168 a pag 176 evidenziando le scelte cromatiche dei cosmetici per la “donna castana” la “donna biondo ramata”, la “donna biondo cenere”, la “donna rossa” la “donna biondo platino”

Fine estate del 1931

Un telegramma da Parigi a fine estate 1931 indicava che il trucco era “abbastanza naturale” con riferimento a ciprie e rouge, ma le labbra sono ancora molto brillanti e gli occhi sono leggermente più accentuati a causa del fascino dei nuovi cappelli.

Platinium tips

I giornalisti di bellezza consigliavano, anticipando i tempi di un decennio circa di armonizzare unghie e labbra con il colore piuttosto che metterle in contrasto soprattutto la sera con le tinte opalescenti chiamato” Platinium tips” chiaro riferimento alla nuova Vamp di inizio decennio Jean Harlow con il suo famoso film del 1931 Platinum Blond di Frank Capra, make up studiato da Max Factor… tratto ma Make up 100 anni allo specchio pag. 137.

 

 

Tendenze make up 1931 e le spazzole per la cipria

La signora Hellen Follett Jameson consigliò, nel sul “The Beauty Box”1931, di applicare molta cipria, togliendo l’eccedenza con una spazzola di pelo di cammello, aggiungendo rouge, poi altra cipria. Per la carnagione media ha preferito una ricca tinta avorio con una traccia di flesh tone; ma per una pelle bianca, capelli color cotone e occhi azzurri, le piaceva piuttosto il malva. La cipria verde era evidentemente indossata da alcune donne, ma non con la benedizione della signora Jameson.

Tra i vari consigli uno era questo:

“Per scoprire dove applicare il rouge, suggerisco di fare impacchi freddi sul viso per cinque minuti, quindi annotando quali aree sono diventate rosa”… GENIALE!

 Alla signora Jameson piaceva il malva con i capelli dorati; e sebbene il marrone stesse diventando popolare tra le brune, preferiva l’ultima moda: il viola tenue, sostenendo che aggiungeva “un’aria misteriosa ed esotica” . Le bionde naturali o perossido indossavano il verde (Leichner a fine anni 30 lo esclude per il biondo platino) e le donne dai capelli bianchi con una buona carnagione usavano spesso il grigio. Il risultato, assicurò la signora Jameson ai suoi lettori, non era così terribile come sembrava.

Socety make up

Troppo trucco, tuonava la signora Jameson, “fa sembrare una donna selvaggia, soprattutto le tipologie molto chiare”. Molte di queste regole e procedimenti arrivano dal cinema come la Beauty routine di Max Factor e tutta la linea di prodotti da lui ideata per il pubblico anche Non professionale la “Socety make up”

 

Source:

Antonio Ciaramella Make up 100 anni allo specchio Ed Efesto 2015

Richard Corson Fashions in Make up from ancient to modern times 1972 Universe book

 

 

 

Fotografia e make up, sono gli elementi cardine del percorso trasversale e dinamico che, sin da giovane, ha segnato l’animo di Antonio Ciaramella. Se le sue origini partenopee gli hanno conferito l’arte del parlare romantico, la sua determinazione l’ha portato ad inseguire costantemente la bellezza.

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